Lo strumento chitarra

Appunti


Morfologia e struttura, con particolare riferimento alle sue fasi evolutive degli ultimi due secoli.

Analisi della produzione compositiva delle varie aree geografiche, culturali e sociali e successiva individuazione della qualità delle opere se relazionata:

a) allo sviluppo tecnologico che ha permesso ai liutai di costruire strumenti più aderenti alle esigenze fisico-motorie del corpo umano;
b) alla generica evoluzione culturale, formale e di stile nell’arte musicale;
c) alla personale sensibilità e bravura di ciascun autore;
d) alle richieste di mercato;
e) all’inevitabile emulazione dei grandi maestri coevi di altri settori strumentali ad essa (chitarra) paralleli.



La morfologia della chitarra negli anni del suo massimo splendore.

Le dimensioni della tastiera e della cassa armonica. Sue limitazioni ed inevitabili conseguenze negative nella sfera metodologica, sia per lo studio e l’apprendimento dei repertori didattici all’epoca in uso, sia in quella esecutiva, soprattutto nella produzione delle opere ancora oggi considerate capolavori della sua letteratura.

Il metodo ottocentesco per chitarra inteso come compendio o raccolta di brevi e progressivi brani ma, quasi sempre, privo delle indispensabili note operative e comportamentali.

Confronto dei più importanti metodi per chitarra della prima metà dell’Ottocento con quelli prodotti nella prima metà del Novecento.

Individuazione nei trattati più moderni dei primi momenti di evoluzione verso la pratica di una metodologia più scientifica.

Approfondimenti e descrizione della geometria di tutti i punti, le linee e le curve sia degli accessori (sedia, poggia piede e leggio) sia dello strumento ma soprattutto dello strumentista. Analisi dei giusti rapporti dimensionali che intercorrono tra loro.

Individuazione e descrizione dettagliata di tutti gli elementi che compongono la morfologia dello strumento chitarra:

1) il manico con la paletta o cavigliere, le due meccaniche dove vanno attaccate le corde, le sei chiavi per metterle in tensione, il capotasto che assegna una accordatura di base allo strumento, i 19 tasti per scandire i suoni con successione tonale e semitonale, il tacco che collega il manico alla cassa;

2) la cassa di risonanza formata dalla tavola armonica (all'interno finemente incatenata) con rosa, buca e ponticello che trasferisce le vibrazioni delle corde alla tavola e quindi alla cassa, le fasce superiori e inferiori, e il fondo, che hanno solo una funzione strutturale.

Definire dal punto di vista dimensionale e funzionale tutti gli elementi sopra descritti enumerando le circostanze che possono causare alterazioni muscolari, stiramenti e tensioni negli arti superiori ed inferiori del chitarrista quando lo stesso si configura in una delle tre tipologie corporee che seguono: brevilineo, normolineo, longilineo.

Rilevare ed evidenziare, ad esempio:

a) le dimensioni del diapason e l'impegno che ne consegue a carico delle dita e del metacarpo della mano sinistra (estensioni orizzontali e verticali);
b) la larghezza delle fasce ed il conseguente allontanamento dal busto e dal campo visivo dei piani di lavoro di entrambe le mani;
c) l'ampiezza bidirezionale della tavola e del fondo e la sua diretta correlazione all'ampiezza delle spalle ed alla più o meno longilineità del chitarrista.





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