Il posizionamento delle dita sulle corde è subordinato al comportamento dinamico ed all’atteggiamento che esse naturalmente assumono quando la mano tende a chiudersi nell’uso quotidiano e nella semplice presa di un oggetto.
Il 2° e 3° dito mantengono l’ortogonalità mentre il 1° si inclina a sinistra ed il 4° verso destra.
Modificare tale assetto significherà deteriorare la naturale dinamica e di conseguenza traumatizzare la mano all’altezza della giunzione del metacarpo con la nocca di ogni prima falange.
Ordinariamente l’allievo, per istinto, su questo punto crea una rottura facendo da qui ripartire la spinta necessaria alle dita per pigiare sulle corde. Questa condizione riduce le capacità di controllo su questo abnorme monoblocco e amplifica, senza che ve ne sia l’esigenza, la forza da impiegare, obbligando la mano ad uno stress traumatico e deformante a carico dell’intera struttura tendineo-muscolare.
Le dita spingeranno sulle corde rispettando le seguenti regole:
a) il punto di contatto del polpastrello sulla corda sarà perfettamente centrato per dare al dito la migliore presa possibile per agevolare la pratica dei legati, la sicurezza nella direzione della spinta per il massimo risparmio di energia e un maggiore equilibrio nelle estensioni orizzontali e verticali;
b) le falangette dovranno essere quanto più possibile ortogonali alla tastiera onde impedire alla parte frontale dei polpastrelli di interrompere, se richiesta, l’eventuale vibrazione della corda sottostante;
c) le dita si collocheranno quasi attaccate ai tasti per contrastare la produzione di sgradevoli rumori ed evitare le maggiori spinte (maggiore forza) che diversamente l’allievo sarebbe costretto ad utilizzare qualora pigiasse al centro del tasto.
La mano sinistra, in analogia alla destra, sarà posizionata con il suo asse parallelo ai tasti e con la palma equidistante dalla tastiera al fine di distribuire equamente sulle quattro dita vantaggi e svantaggi, senza cioè agevolare maggiormente un dito ai danni di un altro.
Il coordinato spostamento del polso, in quanto segue sempre gli spostamenti orizzontali e verticali delle dita, assume un ruolo determinante per il mantenimento della funzionalità del sistema.
Il pollice, collocato sempre sul retro, disteso verso l’alto, coadiuva ogni nuovo dislocamento del polso e permette alle dita di mantenere la loro naturalezza in ogni piazzamento sull’intera tastiera.
Anche se l’ortogonalità è sempre alla base del sistema dinamico di dita e mano, la piena operatività, nei più complessi e svariati posizionamenti, si realizzerà con la massima libertà adeguando ogni porzione dell’estremità dell’arto alle necessità del momento. La ricerca e la sperimentazione svolgeranno un ruolo determinante ed eviteranno l’applicazione di regole precostituite che sul campo spesso appaiono insensate, inopportune e dannose.